SCUOLA MEDIA STATALE VALGUARNERA anno scolastico 2001-2002 classe 3 E, docenti : prof.ssa Maria Rita Giarrizzo e Salvatrice Leanza

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NOTIZIE

 

La Sicilia è la IV regione italiana per la popolazione (4.997.705 ab. su 25.707 Km/q ). E' stata progressivamente dotata di una potente industria dell' energia: grandi raffinerie di petrolio e centrali termoelettriche con un surplus rispetto al consumo regionale esportato sul "continente" (Campania, Lazio, Puglia). La Sicilia produce l'8% dell' energia elettrica nazionale e il 4% del prodotto industriale, infatti è sede di moderne industrie ad alta intensità di lavoro, con una situazione difficile sul piano di occupazionale. Dal 1984 è in funzione il gasdotto che convoglia in Italia il metano algerino attraverso Tunisia e Sicilia. L' area Siracusa -Augusta- Priolo è uno dei maggiori complessi petrolchimici d' Europa, ciò nonostante l'industria siciliana ha un peso relativamente modesto nello spazio economico italiano. La lontananza dei mercati dell' Italia del nord e della C.E.E. , la difficoltà dell' ambiente sociale dell' isola sembrano aver annullato sinora i vantaggi connessi alla posizione centrale sulle rotte del petrolio e del metano e la vicinanza ai ricchi mercati dell'OPEC.

 

            Mappa delle centrali elettriche in Sicilia

                       

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IMPIANTI  IDROELETTRICI                                 IMPIANTI  TERMOELETTRICI

Casuzze                       Troina                                   Augusta

Guadalami                    Grottafumata                         Porto-Empedocle

S. Carlo                       Regalbuto                              Termini-Imerese

Carboi                         Contrasto                              Priolo-Gargallo

Favara                         Paternò                                 Trapani

PoggioDiana                 Barca                                     Gela

Alcantara1                   Petino                                   IMPIANTI  FOTOVOLTAICI   

Alcantara2                  Cassibile                                Vulcano       

      POZZI DI PETROLIO

LE DIGHE IN SICILIA

Diga Utilizzazione Capacità d'invaso

(milioni di m³ )

Scanzano Potabile 18,00
Piana degli Albanesi Irr.Pot.Elettrico 32,80
Poma Irr.Potabile 68,00
Arancio Irriguo 38,80
Nicoletti Irriguo 19,30
S. Rosalia Irriguo 20,70
Trinità Irriguo 18,00
Ogliastro Irriguo 110,00
Rubino Irriguo 11,50
Comunelli Irriguo 8,00
Cimia Irriguo 11,30
Disueri Lavori in corso 14,00
Biviere Irriguo 4,80
Ancipa Irr.Pot.Elettrico 30,40
Pozzillo Elettr.Potabile 141,00
Fanaco Potabile 19,00
Garcia Potabile 60,00
Castello Irriguo 26,00
Prizzi Elettr.Irr.Potabile 9,20
Olivo Irriguo 10,00
Leone Elettr.Potabile 0,92
S. Giovanni Irriguo 16,30
Gorgo Lago Irriguo 3,41

 

 

MONITORAGGIO DELLE DIGHE SICILIANE

Contengono appena 159 milioni di mc di acqua, la metà dell’  anno scorso. E’ in funzione in Sicilia un sistema di telerilevamento di dighe, fiumi, torrenti, sorgenti e pozzi. Sono state disseminate in tutto il territorio Siciliano 255 centraline di rilevamento che sono collegate con il centro di  elaborazione installato presso i locali del servizio idrografico della Regione, diretto dell’ ing.  Giuseppe Geraci, che consente di sapere in tempo reale quanta acqua c’è negli invasi, la portata dei fiumi ecc… Una serie di dati che in periodo di siccità possono essere utili per razionalizzare le risorse; in caso di pioggia torrenziali, invece, lo stesso sistema può fornire importanti informazioni su eventuali  dissesti idrogeologici, consentendo tempestivi interventi dalla protezione civile. Si tratta di un impianto che deve ancora essere perfezionato, ma che comincia già a dare buoni risultati. La rete di rilevamento telematiche in futuro, probabilmente potrebbe essere estesa al controllo della portate dei grandi acquedotti e quindi al monitoraggio d’ eventuali perdite.                     

MONITORAGGIO DELL'AMBIENTE NEI POLI INDUSTRIALI 

 

 I sistemi di rilevamento delle emissioni in atmosfera esistenti nei poli industriali siciliani saranno potenziati e migliorati in modo anche da allargare la fascia territoriale di controllo. I dati saranno convogliati in tempo reale in un unico centro di elaborazione che avrà sempre aggiornato l'esatta misura dell' inquinamento prodotto dall' industria in Sicilia. Il sistema di monitoraggio sarà affidato all' Arpa, l' azienda Siciliana per la protezione dell' ambiente diretta da Sergio Marino che, nella frase iniziale del monitoraggio, non adotterà metodi repressivi preferendo il confronto con le aziende perché si valutino le cose da fare ai fini della salvaguardia ambientale.Questo il programma del governo regionale per favorire l' equilibrio tra presenza industriale e salvaguardia ambientale. Lo ha esposto l' assessore al Territori, on. Bartolo Pellegrino durante un incontro con i giornalisti e gli imprenditori a Gela. L' on. Pellegrino ha consegnato ad Agip petroli il nuovo decreto con cui la regione ha autorizzato le emissioni in atmosfera degli impianti della raffineria. Il decreto sana un conflitto tra Regione ed Agip che risale al 1999 quando il governo isolano fissò regole ritenute vessatorie da Agip che per questo ricorso al Tar ottenne la sospensione parziale del decreto. Ora torna il sereno tra Regione ed Agip. Quest’ultima ha ritirato il ricorso alTar. Il nuovo decreto fissa i limiti massimi di emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti da parte di tutti gli impianti  di Agip petroli e prescrive impianto per impianto modifiche, aggiustamenti e migliorie che la società dell’Eni deve adottare ai fini della riduzione delle emissioni. Sono stabiliti anche cadenze temporali per controlli e monitoraggi. Secondo Agip petroli, il nuovo decreto avrà come effetto la riduzione di oltre il 5% delle emissioni di SO2 in atmosfera. “Rispetteremo il decreto in maniera rigorosa- ha detto il direttore della raffineria, ing. Andrea Freudiani perché noi a Gela vogliamo rimanere ad operare nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute”. “La Sicilia non può fare a meno della chimica e della petrolchimica – ha dichiarato l’assessore Pellegrino – perché non ci sono alternative. Ma vicende come quella di Gela devono essere sfruttate per fare chiarezza e trovare la vie giuste per coniugare lavoro e salute. Ora ci stiamo occupando degli impianti minori di EUROGEN a Milazzo. Questi impianti devono funzionare con un combustibile diverso e meno inquinante”.