![]() |
|
|
Creare 1000 posti di lavoro in dieci anni, trasformando Valguarnera in un grande villaggio turistico
Il mio articolo del 2 novembre scorso, “Salvare Valguarnera”, ha aperto un dibattito tra i valguarneresi che hanno a cuore le sorti del nostro Comune.
E’ quello che desideravo e per questo ritengo necessario dare continuita’ a quanto detto.
Dobbiamo tentare di passare dall’analisi della realta’
valguarnerese alle proposte che possono dare una risposta positiva alla
soluzione di alcuni problemi. Si e’ detto che l’abbandono del paese, da parte
di tante giovani famiglie, alla ricerca
di una sistemazione nel nord Italia, sta diventando un fatto irreversibile.
Quindi, si puo’ dire con certezza che il problema principale della nostra
comunita’ e’ il lavoro. Problema comune in tutta la provincia di Enna,
che mette in evidenza l’incapacita’ della nostra classe dirigente di trovare
risposte serie. Non possiamo, quindi, sperare
in loro, ma dobbiamo rimboccarci
le maniche e mettere in moto i nostri cervelli, per pensare a cosa fare e invertire questa tendenza negativa.
Non sono un tecnico, ma non ci vuole molto a capire che e’ necessario creare 1000 posti di lavoro in 10 anni per riportare la popolazione residente sopra i 10.000 abitanti, facendola allo stesso tempo ringiovanire.
Lavoro, quindi, per i residenti e per quanti desiderano rientrare.
E’ ragionevole darsi un obiettivo cosi’ ambizioso?
Quale strada percorrere?
Nell’articolo precedente avevo parlato di alcuni settori
di sviluppo, mettendo al primo posto il Turismo, un settore nuovo se
guardiamo alla nostra storia, alla nostra cultura, alla nostra vocazione, ma
secondo me la strada giusta da imboccare subito per non perdere anche questa
occasione, che puo’anche essere l’ultima.
La scorsa estate, prima della crisi determinata dagli
attentati dell’11 settembre, gli albergatori siciliani avevano detto che la
Sicilia ha bisogno di raddoppiare i posti letto, per far fronte alle richieste
dei turisti di tutto il mondo che desiderano visitare la nostra isola. Gli
stessi addetti ai lavori dicevano:<Il settore e’ in grande
espansione.Occorre cogliere questa grande occasione>>.
La globalizzazione, in questo momento non governata, ci
impedisce di sperare nello sviluppo del<< Polo tessile>>, visto che
tre aziende su cinque hanno gia’ chiuso i battenti. I bassi costi della
manodopera nei paesi dell’est Europa e del nord Africa, portano i nostri
imprenditori ad investire in quei paesi o trasferire le loro aziende dov’ e’
ancora possibile lo sfruttamento dei lavoratori.
Ma per fortuna ci sono cose che nessuno puo’ trasferire o
imitare.
Il nostro clima, il nostro sole, la nostra storia, la
nostra cultura, sono cose che bisogna mostrare, nel migliore dei modi, al mondo
intero e che ben si adattano allo sviluppo del turismo.
La posizione geografica del nostro Comune,(50 minuti
dall’aereoporto di Catania, 10 minuti dall’autostrada Pa-Ct, 10 minuti dalla
stazione Ferroviaria, prossimo
completamento della Nord-Sud) si presta benissimo all’idea di fare di
Valguarnera un grande villaggio turistico, dove la gente possa trascorrere le
proprie vacanze e allo stesso tempo visitare la Sicilia.
Ogni anno centinaia di autobus carichi di turisti passano
dalle porte di Valguarnera per raggiungere la Villa romana del Casale e
Morgantina.
Penso che nessuno di loro sappia dell’interessante
necropoli riaffiorata in contrada
<<Marcato>>.
A questa attrazione si potrebbe abbinare il museo che da
qui a poco dovvrebbe essere aperto presso l’ex carcere borbonico e il vicino
parco minerario Floristella- Grottacalda.
Una grossa mano alla realizzazione di questo progetto,
potrebbe venire dalle miglia di emigranti valguarneresi sparsi per il mondo,
che potrebbero divenire i nostri agenti turistici.
Come si puo’ realizzare un progetto cosi’ ambizioso?
Chi mettera’ i soldi?
1)
Il Comune dia incarico a tecnici esperti del
settore , per la redazione di un progetto che trasformi Valguarnera ed il suo
territorio in un grande villaggio turistico, in grado di accogliere
migliaia di persone;
2)
Mettere il progetto a disposizione di grandi
societa’ italiane e straniere che vogliono investire nel settore;
3)
Il Comune puo’ realizzare parti del progetto con
finanziamenti pubblici, vedi Agenda 2000 etc....
Le mie proposte sono
quelle di un cittadino di Valguarnera
non esperto di questi grandi problemi ed hanno lo scopo di stimolare una
discussione interessante che coinvolga tutte quelle persone, non rassegnate al declino del nostro Comune.
Saro’ un sognatore ma credo che
Valguarnera abbia le intelligenze necessarie per dare inizio, almeno in questa
fase, ad una discussione che porti alla ricerca di soluzioni.
Per il bene comune, e’ tempo di
unita’ di tutte le forze politiche e sociali.
E’ tempo di chiedere a tutti i
valguarneresi nel mondo il loro aiuto ed il loro contributo alla discussione.
Ai cittadini residenti dico di
mettere da parte le sterili polemiche e di tirare fuori proposte, se hanno
qualcosa da proporre, su cosa fare per lo sviluppo dell’artigianato e il
rilancio dell’agricoltura o su altri argomenti che possano aiutare la
discussione.
Valguarnera 18 novembre
2001 Nino
Santamaria