Prg, una spina nel fianco
Lo spopolamento del centro storico diventa un problema di carattere igienico

13-03-2003 Ci sono parecchi lavori sospesi in eterno e non è la sola spina nel fianco delle politiche edilizie locali: si pensi ad esempio al recupero del centro storico, sempre più spopolato, lo stesso nel quale sorge la chiesa di Sant'Antonio. E' questo un problema che necessita di rapidi interventi per ovviare al disfacimento di intere aree urbane. Lo spopolamento, infatti, determina anche un'incuria generalizzata delle varie abitazioni appartenenti all'area a questo soggetta, aumentando così il problema della fatiscenza e della carenza igienica di interi quartieri.
Per ovviare a questo problema, particolare attenzione dovrebbe essere prestata ai piani regolatori generali, programmando nella loro redazione la facilitazione delle opere di recupero degli immobili, piuttosto che limitazioni a questa attività. Il Prg di Valguarnera, per esempio, prevede una «zona A» particolarmente estesa, praticamente coincidente con quasi tutto il centro abitato. Detta situazione finirà per condizionare negativamente ogni genere di attività edilizia. E vediamo di capirne i motivi.
La «zona A» di un comune è, per definizione generale, quella parte del centro storico dove insistono costruzioni di particolare pregio architettonico e culturale, meritevoli pertanto di tutela e salvaguardia attraverso l'imposizione di specifici limiti agli interventi manutentivi, di ristrutturazione ed edificatori. L'abitato di Valguarnera, paese storicamente recente e privo di mecenati con la capacità economica, non ha particolari beni architettonici da tutelare, fatta eccezione per le chiese e poco altro. Eppure nel Prg, adottato dal commissario ad acta, nominato a suo tempo dal competente assessorato regionale, è stata individuata una "zona A" che, come detto, ricomprende tutto il centro abitato. Tale individuazione, con l'imposizione di limiti conservativi tanto severi quanto ingiustificati, stante la povertà architettonica del nostro paese, comporta soltanto danno per i cittadini, che non potranno eseguire lavori di manutenzione e modifiche alle loro case con la stessa facilità di oggi.
D'altronde, lo stesso Consiglio regionale per l'urbanistica, chiamato ad esprimersi sull'elaborato di piano regolatore, si è meravigliato della rigidità esercitata nel caso della «zona A» di Valguarnera. Scrive, infatti, il Cru evidenziando il mancato inserimento del «centro storico tra le zone da assoggettare privilegiando politiche di sviluppo territoriale più orientate all'occupazione di ulteriori suoli che alla valorizzazione e al recupero dell'esistente. Le previsioni progettuali appaiono pertanto, riguardo alla zona storica, eccessivamente rigide e, in quanto tali, si ritiene finiscano con l'assecondare il depauperamento dell'esistente».
Ad oggi, purtroppo, nonostante la mozione presentata in consiglio comunale dai gruppi della Margherita e Democratici di sinistra con la quale si chiede di avviare ricorso contro questo Prg, l'amministrazione municipale è rimasta inerte riguardo il problema prospettato.
Salvatore Di Vita