SPERANZE PER IL POLO TESSILE VALGUARNERESE.

Arrivano i francesi dell’Habitus. Investiranno 11 milioni di euro in tre anni.

 

 

07-01-2003 Arrivano i francesi e si riaccendono i riflettori sul mondo tessile valguarnerese, che null’ultimo biennio era caduto in disgrazia, perdendo tre aziende e circa 170 posti di lavoro. Il 2003, invece, si apre all’insegna dell’ottimismo. A ridare speranze al mondo occupazionale valguarnerese, e’ l’Habitus, societa’ controllata dalla multinazionale francese Chargeurs che con 6 milioni di euro ha fondato un nuovo opificio tessile che produce abiti per uomo. L’Habitus ha preso il posto dell’Isca Confezioni, che lo scorso mese di aprile, per mancanza di commesse, aveva chiuso i battenti, spedendo a casa 83 dipendenti. I francesi di Habitus, hanno preso in affitto gli immobili di piazza del Popolo, dove per anni aveva operatol’Isca, hanno acquistato i macchinari necessari per la produzione e da qualche tempo hanno iniziato ad assumere. Nel giro di una paio di mesi, ci sono state circa 40 assunzioni. Lo staff dell’Habitus che fa capo all’amministratore delegato, Ennio Vernicari, ha puntato sull’alta qualita’ della mano d’opera locale, assumendo gran parte degli ex dipendenti Isca che si trovavano in mobilita’ e diversi operai provenienti da altre realta’ produttive valguarneresi. Ma tra i nuovi assunti, a quanto pare, figurano anche nuove leve. L’Habitus, ha gia’ messo in funzione diversi reparti di produzione, che a pieno regime, nell’arco di tre anni, dovrebbero impegnare 80 dipendenti, per un investimento complessivo di 11 milioni di euro. Nei prossimi giorni, cosi’ come da anni fanno altre aziende tessili valguarneresi, anche l’Habitus esporra’ i propri prodotti, alla kermesse internazionale del Pitti Uomo di Firenze, una delle vetrine piu’ importanti per il made in Italy. Con l’arrivo della multinazionale francese, ritorna quindi la speranza di costituire un grande polo tessile. Al momento, infatti, dopo l’apertura dell’Habitus, il distretto industriale valguarnerese, conta ben sei aziende. Dopo la chiusura dell’Isca confezioni che 

Una comunicazione sul portone d'ingresso della Habitus in P.zza del Popolo

era stata preceduta dal fallimento della Dalcos e da quello della Maestri Siciliani, a reggere le sorti dell’industria tessile valguarnerese, sono rimaste la Giudice, tra tutte la piu’ grande, visto che conta circa 100 dipendenti e l’azienda dei fratelli Scribano. A questi due opifici che producono abiti per uomo, occorre aggiungere la Plastron che produce accessori per l’abbigliamento, il cravattificio Gregory e il cravattificio e camicificio Marlet Creazioni. Tutte queste aziende, operanti sul mercato nazionale e su quello internazionale, sono la spina dorsale dell’economia locale, e danno lavoro a piu’ di 200 famiglie.L’arrivo dell’Habitus ha senza dubbio rafforzato questo settore, confermando che il miracolo valguarnerese puo’ avere un futuro.

Arcangelo Santamaria