Vogliono donare gli organi ma l’ospedale non ha il test HIV
L’A.U.S.L. 4 di Enna apre un’inchiesta interna.
Nel nuovissimo ospedale "Chiello" di Piazza Armerina (En) manca il reagente per il test Hiv e cosi' la famiglia di Luigi Cozzo, 53 anni, deceduto in un incidente, non puo' donare gli organi, come vorrebbe. Il gesto di solidarieta', per i parenti si e' trasformato in un calvario burocratico. Lunedì 25 giugno, Cozzo, pensionato delle Ferrovie, sposato e padre di due figli, e' morto cadendo mentre tinteggiava un soffitto nella sua casa di campagna.
"Per manifestare la volontà di donare le
cornee di Gino”, racconta il fratello Michele, “ho dovuto chiamare il
comandante di Enna, poi il maresciallo della caserma di Piazza Armerina. Ci
hanno comunicato di portare il cadavere di mio fratello all'ospedale "Chiello".
Due ore di telefonate tra Catania e Palermo per sapere cosa fare.
L'autorizzazione all'espianto da parte del magistrato è arrivata alle due di
notte circa, ad otto ore dalla morte.
Per il test HIV occorrevano due analisi e di queste una è stata effettuata ad
Enna perdendo dell'altro tempo utile. Intorno alle due del mattino i carabinieri
non trovavano una dichiarazione sottoscritta da mia cognata nella quale, subito
dopo la constatazione di morte nella villa dell'incidente, si esprimeva la
volontà di donare gli organi.
Il documento è stato ritrovato dalle forze dell'ordine su mia insistenza. I
medici sono arrivati da Catania per l'espianto alle quattro. Alle cinque del
mattino, ad una sola ora dal tempo massimo, le cornee sono state
prelevate".
Il direttore generale dell'Ausl 4 Francesco Naro
ha avviato un'inchiesta interna per accertare se al Chiello di Piazza Armerina
si sono verificati ritardi nella notte di lunedì. L'Asl non ha dato
comunicazioni ufficiali sull'indagine, che trova conferme però negli stessi
ambienti sanitari.
Nessun chiarimento da parte della responsabile dei rapporti con il pubblico
dottoressa Antonina Arcidiacono, che riservandosi di smentire le dichiarazioni
di Michele Cozzo (fratello della vittima che ha reso noto il caso telefonando
alla redazione di Palermo del “Giornale di Sicilia” già intorno a
mezzanotte), ha dichiarato che negli articoli non si è tenuto conto dello
sforzo fatto dai sanitari per effettuare l'intervento, del fatto che trattandosi
del primo caso non c'è esperienza sulla normativa che regola le donazioni.
Alla domanda sulla mancanza del test Hiv la Arcidiacono ha risposto: "Non
è vero che al Chiello manca il reagente, il campione è stato inviato a Enna
per le controanalisi".
Tuttavia, secondo quanto denunciato dalla famiglia Cozzo, al Chiello manca un
test attendibile sull'aids.
Ieri si sono svolti i funerali in un clima di grande commozione.
Il calvario burocratico affrontato da moglie, figli e fratello per ottenere
l'espianto delle cornee del loro congiunto è ribadito con molta civiltà dal
fratello Michele Cozzo e da altri numerosi testimoni che sono stati vicini alla
famiglia presso l'ospedale Chiello di Piazza Armerina. Il racconto di Michele
Cozzo, fratello della vittima, suscita ovvie riflessioni.
Valguarnera.com (fonte: Giornale di Sicilia – Cronaca di Enna)