Strage in autostrada all'altezza dello svincolo di Enna

Morti tre Vigili del fuoco e un autotrasportatore

 

ENNA. Ghiaccio sull' autostrada A19 Palermo-Catania che all' altezza dello svincolo di Enna alle 6,30 circa ha provocato un maxitamponamento con quattro morti (tre erano vigili del fuoco diretti al lavoro) e 13 feriti di cui 3 hanno preferito non farsi refertare. Nell'incidente sono stati coinvolti una ventina di automezzi. Lo schianto è avvenuto sul cavalcavia Misericordia, poco prima dello svincolo per Enna in direzione di Catania. Secondo la ricostruzione della polizia stradale, almeno due automobili, per cause non ancora accertate, si sarebbero scontrate finendo violentemente contro le protezioni laterali. Il conducente di un autoarticolato che le seguiva avrebbe frenato per evitare di travolgerle e lo stesso avrebbero fatto quelli di un furgone e di altre due vetture che erano in fase di sorpasso. Il gelo ha reso però scivoloso l' asfalto e ha determinato i tamponamenti a catena. Terrificante lo scenario che si è presentato agli agenti della polizia stradale subito intervenuti dopo alcune segnalazioni al 113. Automobili accartocciate sotto autocarri e autoarticolati travolti con la motrice staccata. Sul posto sono giunti anche vigili del fuoco da Enna, Caltanissetta e Catania. Questi ultimi in una Fiat Punto irriconoscibile hanno trovato due loro colleghi: Luigi Galioto, di 30 anni, e Antonino Balistreri, di 27, seduti davanti e con le cinture di sicurezza allacciate. Poco lontano era il corpo di un altro pompiere, Antonino Porcaro, di 31 anni, sbalzato dal sedile posteriore per la violenza dell' impatto. «Erano tre bravi ragazzi, autentici professionisti» ricorda tra le lacrime Giuseppe Musarra, che era nella loro squadra, la D. Anche oggi avrebbero dovuto prendere servizio alle ore 8 ed essere con loro lì sul viadotto Misericordia, ma nella caserma di via Cesare Beccaria a Catania non sono arrivati. Da un anno, diventati effettivi, erano stati assegnati al comando provinciale etneo ma non avevano voluto cambiare abitudini: le loro famiglie erano rimaste a Palermo e loro facevano i pendolari. La quarta vittima è un autotrasportatore di Catania, Agatino Scuderi, 45 anni, che tornava a casa dopo avere trascorso la notte a consegnare periodici e quotidiani tra Caltanissetta ed Enna. È rimasto incastrato tra le lamiere del proprio furgone e i vigili del fuoco hanno faticato per recuperarne il corpo. La tragedia rivive nelle ricostruzioni dei sopravvissuti: 13 feriti, sei in maniera lieve, sette ricoverati e decine di persone interrogati dalla polizia stradale. Nell' ospedale di Enna, tra gli altri, c' è la famiglia Matraxia sopravvissuta grazie alla prontezza di riflessi del capofamiglia, il professor Giuseppe, che subito lo scontro tra la propria Audi e un autoarticolato ha convinto la moglie, Antonietta Vito, 41 anni, e i figli Michele, 9 anni, e Francesca, 6, a lanciarsi dal cavalcavia. Un volo di circa tre metri che ha provocato una serie di lesioni toraciche ai due coniugi, un trauma cranico non grave alla bambina ma dal quale è uscito illeso Michele. La famiglia Matraxia era partita per recarsi a Caserta dove vivono i genitori e gli altri parenti della signora Antonietta per trascorrere assieme il Capodanno. «Eravamo sulla nostra automobile - racconta emozionato in ospedale Giuseppe Matraxia, insegnante nell' istituto alberghiero di Caltanissetta - procedendo a non oltre 50 chilometri all' ora per la presenza di ghiaccio sull' asfalto quando all' improvviso ho visto degli automezzi che ci precedevano schizzare da una parte all' altra della carreggiata, come impazziti. Ho frenato ma l' Audi è 'partità sul ghiaccio. Ho visto davanti a me un autoarticolato che si è bloccato e ho fatto di tutto per centrare la motrice, per evitare di finire sotto il rimorchio». Dopo l' impatto Giuseppe Matraxia ha fatto scendere dall'automobile la moglie e i due figli e per timore di essere travolti da altri veicoli i quattro si sono lanciati dal cavalcavia. Ad accorgersi di loro è stato un agente di polizia, in servizio nel commissariato di Leonforte (Enna), Giuseppe Sebellini, di 25 anni, anche lui coinvolto nell' incidente e medicato e subito dimesso dall' ospedale di Enna, che li ha aiutati a farli risalire sul viadotto. Sull' incidente ha avviato un' inchiesta la Procura di Enna. Il sostituto Marco Sabella ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di strage colposa.

I feriti, con prognosi compresa tra i 10 e 25 giorni, che sono stati medicati nell'ospedale di Enna sono Angelo Surrenti, di 28 anni; Fulippo Gumina, di 28; Giorgio Saporito, di 37; Giuseppe Matraxia, di 45, la moglia Antonietta Vito, di 41, e i figli Michele, di 9 anni, e Francesca, di 6; Giuseppe Sebellina, di 25; Francesco Adornetto, di 20; e Cosimo Zanca, di 40.

S.G.