E LO SVILUPPO TURISTICO?
In questo ultimo periodo
abbiamo appreso liete notizie riguardanti lo sviluppo culturale e
conseguentemente turistico di alcuni centri limitrofi. Nella vicina Centuripe
e’stato inaugurato un bellissimo museo che conserva diversi reperti
archeologici ritrovati nel suo territrio. Qualche giorno fa, anche la
piccolissima Sperlinga, con il suo caratteristico castello scavato nella
roccia, e’ divenuta protagonista delle cronache nazionali e regionali, grazie
al fatto che una troupe cinematografica giapponese, ha pensato bene di girare
un intero film nel suggestivo ambiente medievale offerto dal piu’piccolo paese
della provincia di Enna. Conosciamo gia’ la valenza turistica di Aidone e
Piazza Armerina, che mediante gli scavi archeologici di Morgantina e quelli
della villa romana del Casale, sono celebri in tutto il mondo.
E la nostra Valguarnera?
Purtroppo lo sviluppo
turistico, per Carrapipi, sembra un sogno irrealizzabile. Molti preferiscono
dire:<<A Valguarnera non c’e’nulla>>. A quanto mi risulta, invece,
qualcosa sembra esserci, e grazie alla vicinanza ai centri turistici
piu’conosciuti, anche a Valguarnera si potrebbe dirottare buona parte del
flusso turistico che ogni anno invade Piazza Armerina e Aidone. Nell’ottobre
del 1998 fu reso ufficiale il ritrovamento, in contrada Marcato, di un
villaggio preistorico risalente al
millennio a.c. La scoperta, dagli esperti, fu definita:<<di enorme
importanza archeologica>>. Conclusa la prima campagna di scavi, tranne
qualche articolo di denuncia apparso sulle cronache provinciali, nessuno ha
piu’parlato di questo sito archeologico. Da qualche tempo si sono conclusi i
lavori edili che hanno permesso di trasformare l’ex carcere borbonico, in un
antiquarium, nelle cui sale espositive dovrebbero trovare posto, non solo i
reperti riaffiorati dal villaggio di contrada Marcato, ma anche quelli che
negli anni passati sono stati ritrovati a Rossomanno, famosa terra di conquista
dei cosidetti tombaroli. Anche a Valguarnera, quindi, qualcosa da mettere in
mostra c’e’. A quanto pare, come al solito, manca la volonta’ politica di
aprire la via dello sviluppo turistico. I recenti tentativi, con conseguente
spesa di denaro pubblico, di incentivare il nostro polo tessile, non hanno sino
ad ora portato a nessun incremento di posti di lavoro. Anzi si sono registrati
passi indietro. La Dalcos ha ormai chiuso e circa 100 posti di lavoro sono
andati in fumo. Da qualche giorno si vocifera che un’altra delle industrie
valguarneresi naviga in brutte acque e anche qui si temono licenziamenti. Visti
i risultati e il falso entusiasmo che ha impregnato le varie manifestazioni
promozionali, di cui sono stati protagonisti i nostri amministratori e gli
imprenditori locali, sarebbe il caso che i soldi pubblici, anziche’devolverli
in benificenza ai ricchi, si investissero nel settore turistico, altrimenti si
corre il rischio di invertire la leggenda di Robin Hood che rubava ai ricchi
per dare ai poveri.
Capisco bene che tramite
gli incentivi agli opifici si controlla qualche migliaio di voti. Ma che
succede quando i posti di lavoro diminuiscono anziche’ aumentare.
Arcangelo Santamaria