La «Dalcos» torna nella bufera
I sindacati hanno chiesto la cassintegrazione per 65 operai

Nuovo capitolo della vicenda «Dalcos», l'industria tessile valguarnerese già nell'occhio del ciclone. I sindacati hanno chiesto la cassaintegrazione ordinaria per i 65 dipendenti «Dalcos», che lavorano nello stabilimento di Valguarnera e in quello di recente sorto a Centuripe. A circa un mese di distanza dalla morte di Michele Battiato, il 43enne imprenditore di origine leonfortese, proprietario della Dalcos, ritorna alla ribalta una delle principali questioni occupazionali della provincia di Enna.
La scomparsa di Michele Battiato, a quanto pare, e come era logico attendersi, ha ulteriormente reso incerto il futuro dell'azienda di cui era il timoniere. Numerose le ipotesi scaturite e tra queste, la più insistente e preoccupante, quella che prospettava un'immediata chiusura dell'opificio ed il conseguente licenziamento dei 65 operai. Pronta la smentita da parte del segretario provinciale della Cgil, Sigfrido Fadda. Uno dei sindacalista che da sempre ha seguito la vicenda«Dalcos», come attore delle tante trattative sindacali che hanno coinvolto l'azienda tessile valguarnerese. Fadda ci dice:«Abbiamo chiesto la cassaintegrazione ordinaria per i 65 operai dell'opificio, agli organi preposti, per un periodo di tre mesi, affinché durante questo lasso di tempo si possa riflettere sul da farsi».
Intanto a quanto pare, dopo la morte dell'imprenditore, la famiglia Battiato ha affidato la gestione legale dell'azienda ad un gruppo di avvocati che sembrano molto disposti al dialogo. Al momento l'opificio valguarnerese sembra avere delle commesse che garantirebbero il funzionamento del reparto produttivo ancora per qualche tempo.
E se arrivasse una mano dal neonato consorzio tessile valguarnerese? «Non credo in questa ipotesi - dice Fadda - visto che il consorzio tessile appena nato, ha bisogno di crescere e rafforzarsi, e in ogni caso l'obbiettivo principale delle aziende consorziate è esportare i prodotti».
Per i 65 lavoratori tessili, le speranze di mantenere il loro posto di lavoro sono ancora vive. Potrebbero rilevare l'azienda gli stessi operai, costituiti in cooperativa. Fadda non scarta quest'ipotesi: «Non la escludo. A Valguarnera però ci sono ottimi lavoratori e lavoratrici, ma necessita anche mentalità manageriale per portare avanti un'azienda».
Arcangelo Santamaria