Inceneritore, il no
di Valguarnera
«Non vogliamo quell'impianto
alle porte del paese»
Così come era nelle previsioni, il Comune di Valguarnera ha ribadito il
proprio no alla costruzione di un impianto, nella vicina Valle del Dittaino, che
dovrebbe produrre energia derivata dal trattamento dei rifiuti solidi urbani.
E' questa in sostanza la decisione scaturita dalla conferenza dei capigruppo
consiliari che si è svolta a Palazzo di Città, a cui ha preso parte anche il
governo cittadino rappresentato dal sindaco, Serafino Camiolo, e dal suo vice,
Pippo Arena.
La conferenza speciale convocata anche con urgenza dal presidente del civico
consesso Nino Dalia, si era resa necessaria dopo avere appreso la notizia che,
nonostante il parere negativo espresso tempo addietro dalla comunità
valguarnerese, l'iter della costruzione dell'impianto stava andando avanti.
A quanto pare, infatti, alla mancata revoca dell'ordinanza commissariale che con
pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale individuava nell'area appartenente al
consorzio Asi del Dittaino il sito su cui edificare l'impianto, ha fatto seguito
anche il finanziamento dell'impianto, tramite i piani di investimento
territoriale (PIT).
Il recente vertice tenutosi presso il Palazzo municipale, oltre a confermare il
no alla costruzione dell'impianto che tratterà rifiuti, ha stabilito di
chiedere un incontro chiarificatore con il presidente del consorzio Asi del
Dittaino, Gaetano Rabito, con cui si dovrà stabilire quali azioni occorrerà
intraprendere per evitare che possa sorgere quello che dai valguarneresi è
considerato uno scempio ambientale ed un pericolo per la salute pubblica.
Ad allarmare è il fatto che il ciclo produttivo del generatore di energia
necessita di un continuo trattamento di rifiuti, che per tale ragione
arriveranno in quantità industriale.
Fin dalla fase di progettazione è stato stabilito che l'impianto tratterà i
rifiuti provienti da 36 Comuni appartenenti alle province di Enna e
Caltanissetta. Insomma, una megadiscarica alle porte di Valguarnera e che i
valguarneresi proprio non vogliono.
C'è fra l'altro da dire che già in passato il presidente dell'Asi, Gaetano
Rabito, a tale proposito si era incontrato con le istituzioni valguarneresi,
incassando il secco no della comunità locale alla costruzione dell'impianto.
Poiché il Comune di Valguarnera fa parte del consorzio Asi del Dittaino, si
credeva che il parere negativo espresso da uno dei Comuni consorziati potesse
avere il proprio peso.
Evidentemente, visto che l'iter di costruzione dell'impianto sta andando avanti,
le cose non stanno così e per tale ragione non pochi si chiedono che senso
abbia appartenere al consorzio Asi del Dittaino.
L'amministrazione comunale di Valguarnera, intanto, sta proseguendo nella sua
opera di esecuzione del programma amministrativo, soprattutto nell'ambito della
pulizia e igiene dell'intero centro abitato.
Dopo un'autentica opera di ripristino e pulizia, sono infatti stati riaperti
tutti i servizi igienici pubblici che ormai da qualche tempo erano chiusi e
abbandonati all'incuria.
Oltre ai servizi igienici delle due ville comunali, sono stati riaperti anche
quelli siti in via San Liborio. Questi ultimi risultano essere di estrema utilità
perché sono situati appena alle spalle di piazza Garibaldi, uno dei luoghi più
frequentati del paese, dove oltretutto si trova il terminal degli autobus che
collegano Valguarnera, oltre che ai vicini centri di Enna e Piazza Armerina,
anche a Catania.
Per il momento la gestione dei servizi igienici è stata affidata a una ditta
privata che si occupa della pulizia di altri immobili comunali, ma quando il
prossimo mese entreranno in funzione i progetti del reddito minimo di
inserimento, ad occuparsi della custodia e manutenzione dei servizi igienici
saranno alcuni soggetti impegnati nel programma che già prevede questo tipo di
prestazione.
Arcangelo Santamaria