Polo tessile, un bel sogno che svanisce
Con la chiusura dell'Isca Confezioni a Valguarnera svanisce
il sogno del polo tessile che nel recente passato era stato oggetto di studio da
parte di diversi economisti. Adesso l'opificio più consistente resta la «Giudice»,
azienda che conta più di cento dipendenti, mentre per le altre realtà
produttive rimaste si può parlare soltanto di piccole aziende a conduzione
familiare.
Come dire che il bel sogno valguarnerese è finito troppo presto e il futuro
appare nuovamente denso di nubi.
In poco più di un anno, quindi, lo scenario occupazionale valguarnerese è
completamente cambiato, o meglio ridimensionato.
Il 2 dicembre del 2000, sotto la spinta dell'amministrazione comunale, guidata
dal sindaco Pippo Gallo, nasceva il consorzio tessile “Tessitalia”, frutto
dell'alleanza di cinque aziende valguarneresi, tra cui l'Isca Confezioni.
“Unirsi per crescere”.
Questo era l'ambizioso slogan di Tessitalia, che nel giro di cinque anni si
proponeva di alzare da 350 a mila il numero di occupati all'interno delle cinque
aziende consorziate.
Purtroppo si è assistito ad un crollo dei livelli occupazionali e alla ripresa
del triste fenomeno dell'emigrazione.
Un'altra mazzata quindi per il territorio ennese, che negli ultimi tempi sta
dovendo fronteggiare diverse emergenze provenienti dal mondo del lavoro.
Emergenze che nella maggior parte dei casi si concludono nel peggiore dei modi,
così come è avvenuto per l'Isca Confezioni.
Dinanzi a questi spiacevoli avvenimenti nessuno può più permettersi il lusso
di bluffare parlando di ripresa e sviluppo, concetti questi che in provincia di
Enna trovano spazio solo negli evanescenti discorsi pronunciati nelle numerose
ma poco proficue conferenze.
A.S.