Michela morta per l'aspirina.

Condannati tre pediatri dell'ospedale di Enna

Sono stati condannati tre medici su quattro al processo che ha fatto chiarezza sul caso della bimba Michela Ilardi. Colpevoli di omicidio sono stati Salvatore Margani, Federico Emma, Edoardo Puleo, pediatri dell'Umberto I ospedale di Enna coinvolti nel processo dell'aspirina e condannati a due anni ciascuno di reclusione, ad un risarcimento danni di 80 mila euro ed al pagamento delle spese processuali.
Il quarto medico imputato, Maria Calvino, viene invece assolto per non aver commesso il fatto. Il 19 luglio 1996, come tutti sanno, la piccola Michela Ilardi muore per essere stata colpita dalla sindrome di Reye causata dalla somministrazione non controllata della comune aspirina, le cui dosi elevate, non sottoposte a controllo clinico costante, sono state giudicate in correlazione con l'insorgenza della rara patologia killer. I genitori, i fratelli e la sorella Angela hanno atteso la sentenza con incertezza e dolore. "Oggi conosciamo finalmente cosa e chi ha strappato alla vita una bimba di nove anni" afferma il padre Filippo, 59 anni, ex minatore residente a Valguarnera.
Il pediatra Maria Calvino, l'unico medico assolto, afferma: "Anche i miei colleghi non hanno avuto responsabilità in questa vicenda e mi dispiace per loro".
Documento chiave del processo e' stata la perizia del tribunale che riporta: "Il rilievo di una salicilemia (la quantità di acidoacetilsalicilico nel sangue) di 43 mg/dl al controllo ambulatoriale del 28 giugno 1996 imponeva l'immediata sospensione del trattamento con salicilato per evitare l'insorgenza di complicanze e non la riduzione del 20% della posologia". In quella visita si riduceva la somministrazione di aspirina e veniva prescritto un controllo dopo venti giorni. "Non si comprende perche'‚ i sanitari nel dimettere Michela dopo il day hospital non programmino controlli ravvicinati della salicilemia" prosegue la perizia.
A metà giugno Michela era stata dimessa dall'Ospedale e sottoposta ad una terapia a base di aspirina per curare una corea, una malattia del sistema nervoso. In ospedale era arrivata il 10 giugno in seguito all'insorgenza di "movimenti strani".
Si pone fine, così, ad un capitolo di storia di Valguarnera che ha seguito con solidarieta' le vicende del padre di Michela, Filippo Ilardi, che dopo tanti anni di duro lavoro non si e' arreso ed ha tenuto duro per tanti altri anni lottando per la riapertura del caso e convinto della colpevolezza dei medici si e' persino incatenato davanti il tribunale di Enna affinche' giustizia era fatta.

S.G.