Sciopero: oltre un migliaio di lavoratori in piazza Umberto I a Enna

(02-02-2002) - Massiccia partecipazione allo sciopero generale di 4 ore indetto dalle organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil. Erano presenti oltre un migliaio di lavoratori che si sono concentrati nella piazza Umberto I° di Enna dirimpetto al Municipio.
Con lo sciopero, secondo le organizzazioni sindacali, è stata registrata la chiusura del 70 per cento degli uffici postali della provincia di Enna. Il 90 per cento dei lavoratori della Ipra (industria farmaceutica di Dittaino), nonché dalla Sipem, il tubificio di Dittaino, con la quasi totalità dei lavoratori; nonché delegazioni del pubblico impiego e della scuola (che invece sciopereranno il 15 febbraio prossimo).

A Valguarnera massiccia partecipazione degli operai della ISCA srl del Gruppo Arena, i quali, circa 40 persone, hanno fermato la propria attivita' lavorativa dalle ore 11 fino alle ore 16 per recarsi a Enna a manifestare.
Evidentemente i temi relativi alla soppressione dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, della riforma delle pensioni, del fisco, del mercato del lavoro, sono altrettanti argomenti a cui lavoratori, cittadini e pensionati hanno mostrato estrema sensibilità.
Hanno parlato, nell'ordine, il segretario generale della Uil, Vincenzo Mudaro; il segretario generale della Cgil, Sigfrido Fadda; ha concluso il componente della segreteria regionale della Cisl, Giorgio Tessitore. Tutti e tre hanno intrecciato i temi dello sciopero nazionale con i problemi della provincia di Enna in merito allo sviluppo e alla occupazione propri delle zone interne della Sicilia. Hanno chiesto al governo regionale e al governo nazionale, di cambiare rotta, di aprire un tavolo reale di contrattazione, di non cancellare i diritti fondamentali di anni ed anni di conquiste.
In particolare è stato sollevato il problema dell'azienda Sipem di Dittaino che a distanza di un anno dalla sua riapertura rischia nuovamente di chiudere per le lentezze e le pastoie burocratiche della Regione Siciliana. Non sono mancati accenti forti verso i lavoratori della formazione professionale che ogni giorno vedono insidiato il loro posto di lavoro e dunque la retribuzione.
«E' assurdo - ha sostenuto Tessitore - che la Regione Siciliana abbia finanziato 33 nuovi enti, mentre invoca rigore, austerità e taglia circa metà dello stanziamento del bilancio regionale».
«Strenua difesa della programmazione negoziata e dei patti territoriali - ha sostenuto il segretario generale della Cgil, Fadda - che, in rotta di collisione con il sottosegretario on. Miccichè, sostiene la bontà dell'intervento statale, ma chiede una gestione diversa, che crei reale occupazione e sviluppo».
Mudaro della Uil, dal canto suo, ha sostenuto che se venisse cancellato l'art. 18 dello statuto dei lavoratori, non solo non si creerebbe maggiore occupazione, come sostiene la Confindustria, ma in provincia di Enna aumenterebbero i casi dei licenziamenti quali quelli dell'operaio ad esempio di Regalbuto, e non si produrrebbe altro che lavoro nero».
A conclusione della manifestazione, la delegazione composta da Saita (segretario generale Cisl), Fadda (Cgil) e Mudaro (Uil), con una delegazione di lavoratori, si è recata in Prefettura per illustrare al prefetto Maurizio Maccari le ragioni del disagio.

S.G.