E' giusto pagare l'imposta di bollo?
«Come mai all'Anagrafe si chiede ancora l'imposta di
bollo per il rilascio di certificati anagrafici, nonostante la
nuova normativa ne preveda l'esenzione?». E' la domanda
che da qualche giorno si pone un utente del Comune, che ha anche
indirizzato una lettera al sindaco e al dirigente dell'ufficio
Anagrafe, segnalando inoltre il fatto che non gli è stato
rilasciato un certificato in carta semplice, perché l'impiegata
addetta al servizio, non aveva avuto specificato, dall'utente,
l'uso che doveva farne. «Ciò viola la legge sulla
privacy, in quanto gli impiegati non sono tenuti a conoscere le
motivazioni per il rilascio di qualsiasi certificato», scrive
nella missiva il cittadino, la cui segnalazione può far
nascere un caso poiché da tempo, diversi cittadini, che
non usufruiscono dell'autocertificazione, per il rilascio di un
certificato anagrafico sono costretti a versare un'imposta di
bollo di lire 20.000. A sostegno della sua tesi il cittadino cita
l'articolo 7, comma 5, della legge 405/90. Abbiamo sentito il
rag. Costanzo, responsabile dell'Anagrafe: «I documenti
di stato civile sono in carta libera per una precisa disposizione
di legge. I certificati anagrafici, invece, sono in bollo sin
dall'origine. Questa è la regola generale. Non sono, invece,
soggetti all'imposta di bollo le certificazioni e gli atti destinati
ad uno degli usi riconosciuti esenti, perché indicati nella
tabella, allegato B, o per espressa previsione normativa (Leggi
speciali). Questo costituisce l'eccezione».
A. S.