Mancata lottizzazione di un terreno: Comune condannato

Nuova mazzata per le casse del Comune. Il Tar di Catania ha condannato l'Ente valguarnerese al pagamento di 100 milioni. L'ingente somma dovrà essere corrisposta ai coniugi Scoto Battiato. I due cittadini avevano presentato ricorso al Tar, a seguito della mancata trattazione ed approvazione, da parte del Consiglio, del piano di lottizzazione di un loro terreno sito in contrada «Montagna». La vicenda della lottizzazione «Scoto Battiato», dura da circa un decennio. Il piano di lottizzazione «Scoto Battiato», anni addietro, pur avendo avuto il nullaosta, da parte della Commissione edilizia, del Genio civile e dell'Ufficio sanitario, non era mai riuscito ad ottenere l'approvazione del Consiglio.
Il civico consesso valguarnerese, infatti, una prima volta si era opposto alla trattazione di questa ingarbugliata lottizzazione, asserendo che c'era il rischio di stravolgere il Prg che all'epoca era in corso di redazione. Da questo rifiuto scaturì il primo ricorso al Tar di Catania che diede ragione ai coniugi Scoto Battiato, intimando, al civico consesso, la trattazione della questione.
Mesi addietro, il piano di lottizzazione «Scoto Battiato», fu finalmente inserito all'odg del Consiglio comunale che però, basandosi sull'assenso espresso da una maggioranza di cinque consiglieri, ancora una volta non trattò l'argomento. Questa volta, il civico consesso giustificava la propria decisione, con la presenza di un pozzo d'acqua, trivellato dal Comune, ma da anni chiuso, presente nel terreno da lottizzare. Ancora una volta, rappresentati dall'avvocato Nicolò D'Alessandro, i coniugi Scoto Battiato, sono quindi dovuti ricorrere al Tar di Catania, dinanzi al quale il Comune di Valguarnera era difeso dall'avvocato Salvatore Marra. Così il Tar, in attesa della sentenza definitiva, per il danno sinora cagionato ai ricorrenti, con ordinanza esecutiva, ha condannato il Comune al risarcimento di 100 milioni. La sentenza, oltre a destare scalpore, ha generato una certa preoccupazione negli ambienti politici vicini all'amministrazione comunale, anche perché, a quanto pare, oltre al ricorso presentato al Tar di Catania, è anche scattata denuncia penale.
Arcangelo Santamaria