I primi segni di un grande talento
« Poi fummo amici ed ebbimo la smania di parere indivisibili.
Tu fosti mio confidente, e gli animi scomposti seppero le tristezze
di Catania.
Ti raddolcisti della stessa fede del poeta; vegliasti i suoi tormenti
ma non sapesti i tristi assopimenti cui l'anima soggiace e non
s'avvede.
Ansante mi seguisti nello studio, con me sognasti le vesti azzurre
ed oggi già tentiam di ricondurre l'anima nostra al piccolo
tripudio.
Anch'oggi che si vuole andare attorno sempre di gala e s'odia
le disfatte e si pensa ad avere le cravatte col groppo serenato
di contorno.
Col cappello di paglia posto a sghembo sopra l'orecchio manco,
come detta la mia musa sorella e fragiletta nella sua veste d'aria
senza lembo».
Sono alcuni versi dall'«Ode all'amico compito», una
poesia inedita, composta nel lontano 1913, dello scrittore valguarnerese
Francesco Lanza, recentemente scoperta
dal saggista, anche lui valguarnerese, Enzo Barnabà. I
versi in endecasillabi, composti dal celebre autore dei«Mimi
Siciliani», scomparso il 6 gennaio 1933, all'età
di 35 anni, adesso si trovano pubblicati sul sito Internet www.valguarnera.com
, nella rubrica denominata«Valguarnera da leggere»,
curata dallo stesso Barnabà. La poesia scritta da Francesco
Lanza all'età di 16 anni, quando ancora il poeta valguarnerese
frequentava gli studi liceali a Catania, è dedicata ad
un amico coetaneo che aveva appena festeggiato l'onomastico. Siamo
riusciti a raggiungere il professore Barnabà che dopo avere
insegnato in alcuni licei e all'università di Aix-en-Provence
in Francia, adesso lavora per conto del ministero degli Esteri,
come addetto culturale, presso il Consolato italiano in Montenegro,
paese in cui ha il compito di diffondere la lingua e la cultura
italiana. Il professore Barnabà, oltre ad avere scritto
alcuni manuali scolastici in uso nelle scuole italiane, si è
da sempre occupato di storia ed ha scritto un libro sui Fasci
siciliani ed uno sulla strage di Aigues-Mortes, di cui sta preparando
una seconda edizione.
Barnabà, grande sostenitore della poesia e del genio letterario
di Francesco Lanza, sul componimento poetico recentemente scoperto,
ci dice:« La poesia fu scritta, a penna su due fogli strappati
da un quaderno, probabilmente di getto e a questo sono dovute
alcune imperfezioni. L'ode scritta in fretta e non destinata alla
pubblicazione è tutt'altro che la semplice esercitazione
di uno studente liceale, e rivela già la sensibilità
ed il talento che Lanza raggiungerà in età matura.
Ode all'amico compito, rimane una felice poesia, di notevole livello,
godibile ancora oggi».
Al professore Enzo Barnabà abbiamo chiesto di esprimere
un'opinione sull'idea di una possibile istituzione del premio
letterario«Francesco Lanza», di cui si parla da anni.«In
passato avevo già detto qualcosa in proposito, parlando
di un Saggio su Lanza. E' un'idea che va sicuramente valutata
e approfondita», afferma Barnabà.
A Valguarnera, paese in cui nacque e visse, a Francesco Lanza
è intitolata una scuola e dal 1997, anno in cui si celebrò
il centenario della sua nascita, anche una piazza con un busto
in bronzo che raffigura il poeta. Adesso sarebbe opportuno divulgare
maggiormente le sue opere, alcune delle quali sono già
approdate in teatro.
Arcangelo Santamaria