Trecento milioni per trasformare l'ex mattatoio comunale in
un parco giochi o in un centro per anziani con campi da bocce
e altri servizi. Questa la somma stanziata dall'amministrazione
comunale, guidata dal sindaco Pippo Gallo, e inserita nel bilancio
di previsione del Duemila, approvato
qualche giorno addietro dal Consiglio comunale.
L'ex mattatoio che sorge in pieno centro abitato, tra le vie Montegrappa
e Angelo Pavone, è ormai chiuso da quasi un decennio, periodo
a cui risale la chiusura di altri mattatoi comunali in altri centri
dell'Ennese, che a causa dell'entrata in vigore della nuova normativa,
non avendo tutti i requisiti igienico-sanitari richiesti dalla
legge, furono costretti a chiudere i cancelli. Da anni i consistenti
spazi del mattatoio vengono utilizzati come deposito comunale,
e gli ormai fatiscenti locali della struttura deturpano l'ambiente
circostante. La giunta comunale che nei programmi amministrativi,
da tempo, aveva annunciato la ristrutturazione di diversi immobili
comunali, da anni chiusi e soggetti ad un'inesorabile rovina,
a causa della mancata manutenzione, adesso ha tutta l'intenzione
di riprendere il consistente patrimonio immobiliare comunale e
metterlo a disposizione della cittadinanza.
«I trecento milioni stanziati per trasformare l'ex mattatoio
in un parco giochi o in un centro per anziani, ipotesi ancora
da valutare, saranno ottenuti grazie ad un mutuo che sarà
richiesto dal Comune di Valguarnera, alla Cassa depositi e prestiti»,
ci dice l'assessore ai Lavori pubblici, Gianni Interlicchia, il
quale ci annuncia anche altri progetti che riguarderanno diversi
immobili comunali.
L'assessore Interlicchia, visti i tempi di concessione dei mutui,
abbastanza rapidi, nel momento in cui le richieste di prestito
sono corredate dai relativi progetti di massima, ci lascia intendere
che le diverse opere previste, potrebbero partire nel giro di
un anno. A questo punto vista anche la consistente somma di prestiti(sei
miliardi), a cui l'amministrazione comunale ha intenzione di accedere,
potrebbero finalmente realizzarsi progetti che rischiavano di
divenire utopie.
Arcangelo Santamaria