POESIE

di Alfonso Salamone

 

 

 

VENTO DI GENNAIO

 

Dal vento di gennaio

La strada era spazzata,

Scheletrito vagava un cane

Rovistando barattoli

E luridi involti.

Gravato dagl'anni e,

Oppresso dal freddo,

Radente ai muri

Un vecchio si trascinava.

Dentro, al caldo della

Mia stufa a gas,

Zagara d'arancio e,

Mandorlo in fiore

Io sognavo.

 

Valguarnera, 1966

 

 

CANDIDA ROSA

 

Dal verde stelo e,

Dalle più verdi foglie

Candida la rosa,

Al primo sole e timido vento

I suoi petali aprì.

Repente;

Intorno a lei aleggiando,

Gialle farfalle danzarono

All'amore.

 

Valguarnera, 1967

 

 

 

A MARIA

 

I

Maria dagli occhi verdi (e dalla chiara chioma)

Al tuo Spuntare la Rosa Inaridisce,

La luna impallidisce

Vacilla il mio cammino

Batte furiosamente il Cuor

Esclamo un Nome.. Maria!

 

II

La notte all'improvviso,

Sudato ed agitato

Sobbalzo giù dal letto

Mi alzo e faccio luce

Afferro la matita

Premo sul foglio il dito,

scrivo un nome.. Maria!

 

III

Insonne aspetto l'alba

Stridente la sveglia suona

Mi alzo traballando

Mi vesto come il lampo

Mi sbatto la porta dietro

Corro e mi fermo all'angolo

Aspetto te… Maria!

 

IV

Passi dondolando

Sorridi e vai avanti,

Ti volti e svolti l'angolo

Mi scuoto dallo stupore

Vinco il mio timore

Passo saltando il rosso

Tremando e te vicino

Prendo la mano e dico.. Maria!

 

New York, 1970

 

 

ANGELICO SENO

 

L'angelico seno

Sfiorò l'arto mio.

Infinita dolcezza

M'avvolse l'anima…

Leggero come piuma

Il corpo mio

Sembrò volare.

 

 

IL VENTO

 

Il vento che galeotto soffiò e

All'improvviso la nera gonna sollevò,

A me Stupito ed Esterrefatto

Bianche e senza fine,

Le nude Cosce Mostrò.

Dio Mio! Com'è Bella la Donna

Con la Gonna.

 

New York, 1971

 

 

LUNA A NEW YORK

 

Silenziosa te ne stai lassù

Illuminando vecchie e nuove contrade.

Brevemente ti guarda l'americano senza tempo,

lungamente ti fissa l'indio,

fischiettando in groppa al somarello.

 

Luna mia! Quanti nel guardarti

come me hanno ricordato

i luoghi cari ed amici.

Di certo al tempestoso Ulisse,

sbattuto dal vento e dal mare,

stanco ed affranto

guardandoti dalle sperdute rive

e dalle ignote sabbie,

gli tornavano in mente

le pietre, le zolle, i monti

della sua dolce Itaca.

 

Io ti ricordo mia dolce Signora

Quando argentata trasparivi

dalle tremolanti foglie della quercia antica

che sovrasta la mia casetta

in mezzo agli orti e gli ulivi.

 

Quanta pace e serenità!

Cantava al tuo spuntar la cicala

or con miagolii, or con umane grida

alle tue ombre i gatti facevan l'amor;

mentre per i valli e per i monti

guardinga la volpe, al tuo chiaror

annusava i pericoli e la preda.

 

Luna cara, quanto lungi da me,

son quei luoghi, quei momenti!

Qui tutti inaridisce, qui termina la poesia.

Qui finiscono i ricordi ed i rimpianti.

Qui vige ed impera il dollaro e la droga.

 

 

SOGNO D'AMORE

 

Al rosso tramonto

maestose apparivano

di Menfi le gradinate;

e mentre tu dolcemente

scendevi da esse,

il vento che dal deserto

leggero soffiava

sulla tua bianca e,

trasparente veste

il tuo corpo disegnava.

 

 

AD EMANUELA SETTI CARRARO

 

Affascinante come Grace Kelly

Era il tuo viso Oh Seti!

Il piombo ch'orribilmente lo sfigurò

Lo rese…immortale… Spendente

Come la luna alta nel cielo.

 

 

INCARICATI PAPILLON

 

Uomini soli

Sulle strade bagnate, o

Sull'asfalto rovente

Sono gli incaricati papillon

Non commiserati!

Anche loro saranno felici.

Al dolce Sorriso della Cliente

Al misterioso Fascino dello scambio.

 

 

NERO STORMO

 

La bianca neve

Sorvolò il nero stormo,

E la macchiò,

Come nero inchiosto

Su candido foglio.

 

Gagliano, 1995

 

 

STELLA CADENTE

 

Stella cadente

Nel buio firmamento

Fu la tua vita

Fratello mio!

Silenziosa, lucente… Breve.