<<Aigues Mortes>> in prima pagina sul Corriere della sera

Il libro del valguarnerese Barnaba' menzionato in un articolo del famoso giornalista Stella.

 

"Pregiudizi di ieri e di oggi. Quando immigrato «criminale» era il marchio affibbiato agli italiani" e' questo il titolo dell'articolo, siglato da Gian Antonio Stella, uscito qualche giorno fa sulla prima pagina del quotidiano "Il corriere della sera" .

Il giornalista, nel suo articolo, parla del dibattito sull'immigrazione nato alcuni giorni fa dalla dichiarazione del senatore leghista Antonio Vanzo il quale, riferendosi ai rumeni e agli albanesi immigrati in Italia, aveva detto «l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, non sulla prostituzione, lo spaccio di droga e le rapine». Scrive Stella:<<...Non c’è invettiva, non c’è preoccupazione sanitaria, non c’è norma restrittiva oggi invocata che non siano già state usate contro i nostri nonni e zii andati a «catàr fortuna» in giro per il pianeta...>> a tal proposito non puo' fare a meno di soffermarsi sul libro di Enzo Barnaba' scrivendo: <<...Largo agli «stagionali» che lavorino e poi via. E’ quello che voleva la Svizzera spezzando il cuore ai nostri bellunesi e bergamaschi. Gli stranieri «rubano il lavoro ai nostri ragazzi» e’ ciò che dicevano gli operai francesi («Italiens: basta mangiare il nostro pane!») che il 17 agosto 1893 ad Aigues Mortes assaltarono i liguri, lombardi e piemontesi che per una paga da fame lavoravano nella saline della Camargue, uccidendo nove poveretti e ferendone decine.Un massacro che, nonostante il monito d’una canzone popolare (...), è stato dimenticato. Come il quotidiano gocciolìo di veleni xenofobi, scrupolosamente riportati da Enzo Barnabà nel libro «Morte agli italiani!», che lo aveva prodotto.

Il prof. Enzo Barnaba', che collabora con noi per la rubrica "Valguarnera da leggere", si e' dichiarato soddisfatto del suo lavoro. Oltre dieci anni di ricerche al fine di portare alla luce una parentesi della nostra storia sulla quale nessuno si era mai soffermato piu' di tanto, e che oggi e' argomento di attualita'.

S.G.